Tipologia: Personaggio
Casa: Core Design
Sviluppatore: Toby Gard (game designer)
Sistemi di debutto: Sega Saturn, PC DOS, Sony PlayStation
Anno di uscita: 1996
Provenienza: Inghilterra
Lara Croft è oggi uno degli eroi videoludici più riconoscibili di sempre, nei quasi trenta anni di carriera ha ormai esplorato (da brava esploratrice) molti media diversi, con un salto transmediale notevole, dal videogioco al cinema, passando per l’animazione, la musica e tanto altro, fino a diventare un vero e proprio fenomeno mediatico a tutto tondo. Ma come è nata questa inarrestabile archeologa britannica dalle forme procaci e dalla grinta inarrestabile? Scopriamolo insieme, ripercorrendo la sua storia. Siamo nella metà degli anni novanta, il team di sviluppo britannico
Il personaggio originale così come ideato dal character design Toby Gard nel 1996.
Core Design vuole sfruttare la grande potenza dei processori a 32 bit delle console di nuova generazione come Saturn e PlayStation, oltre che le poderose schede grafiche per PC quali 3DFX. La casa decide quindi di lanciarsi nella realizzazione di un gioco innovativo e totalmente tridimensionale, che prendesse le migliori caratteristiche concettuali dei titoli del passato e riuscisse anche ad evolverle in un gameplay davvero nuovo e coinvolgente. Soprattutto puntasse sulla verticalità, proponendo livelli che, oltre ai consueti stilemi, sfruttassero realmente le altezze degli ambienti.
Lara Croft finisce in copertina sulla rivista generalista The Face
Dopo aver dosato perfettamente azione e riflessione in un contesto avventuroso c’erano da decidere solo le modalità d’interazione e, soprattutto il personaggio protagonista! La totale libertà in uno spazio 3D andava quindi associata alla possibilità di fare moltissime mosse con pochissimi limiti: correre, saltare, arrampicarsi e gettarsi da uno strapiombo in equilibrio, come nelle scene che ogni film d’avventura che si rispetti deve presentare. Cose da Indiana Jones, e chi meglio di una donna dallo spirito da avventuriera come protagonista? Toby Gard, ideatore originale della serie, disegna quindi Laura Cruz, archeologa di origini latine, il personaggio è stato poi naturalizzato inglese col nome di Lara Croft. Per volere dell’editore Eidos. Narra la leggenda che, in fase di sviluppo, un piccolo errore di digitazione, fece aumentare il volume del seno di Lara da 30 % a 300 %, e che, vedendo questa modifica fortuita, chiunque dicesse “questo personaggio farà strada!” convincendo Gard a lasciare a Lara la caratteristica di maggiorata in stile film anni sessanta.
I tanti volti di Lara nel tempo, in trenta anni di carriera il design si è rinnovato spesso, ma la grinta è rimasta sempre la stessa.
Il successo enorme del primo gioco del 1996, intitolato Tomb Raider, porta Lara a diventare una vera diva virtuale in poco tempo. Il gioco viene sviluppato pensando principalmente a Sega Saturn, dove infatti i chiaroscuri delle grotte da esplorare rendevano al massimo l’effetto claustrofobico, rispetto agli effetti di luce di PlayStation, ma da subito Sony fa pressioni perché Lara sia associata alla sua console a tutti i costi, diventando una vera icona dell’intero mondo PlayStation. Nel 1997 la rivista The Face arriva a dedicare la copertina a Lara ed il suo volto appare durante un concerto degli U2. In Italia c’è persino una parodia televisiva con protagonista la comica Sabrina Impacciatore. Nel 1999 una delle modelle “umane” ufficiali della serie posa persino nuda su Playboy, citando la patch Nude Raider per PC. Intanto Lara appare su prodotti di ogni tipo, persino cerotti! Dopo sei episodi classici e due film la serie passa allo sviluppatore Crystal Dynamics, per una nuova eccezionale trilogia, e recentemente la serie si rinnova ancora una volta, ritrovando i fasti di un tempo, con un nuovo design che la vede più umana, fragile e realistica, una nuova trilogia, detta Survival, un nuovo film ed una serie animata. Oggi il personaggio di Lara Croft, con la sua canottiera verde, shorts marroni, occhiali da sole e pistole sgranate, è diventato iconico del mondo videoludico e dell’intrattenimento in generale. Tomb Raider ha superato i suoi stessi limiti, travasando le sue alte potenzialità dal proprio medium interattivo ai media tradizionali e soprattutto conquistando l’immaginario collettivo di pubblico e critica. Derby, città britannica che diede i natali al primo gioco, ha dedicato una strada a Lara Croft, per riconoscerne l’alto valore culturale e l’impatto sociale del personaggio. Ormai non è più questione di quanto fosse valida la saga ludica Tomb Raider, ma di quale fosse il destino di Lara, trasformata da semplice personaggio ad icona immortale dell’intrattenimento digitale.