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HOME PONG, dalla sala giochi alla conquista del divano!

Titolo: HOME PONG

Casa: ATARI

Sviluppatori: Nolan Bushnell, Al Alcorn

Anno di uscita:  1975

Formati originali: console Pong Based non programmabile con Chip LSI

La prima edizione della console dedicata HOME PONG, uscita sul mercato il 3 agosto 1975 con la sua iconica scatola dai colori tipici degli anni settanta

PONG è uno dei simboli stessi della storia del videogioco, e, pur non essendo certamente il primo titolo prodotto, è quello che, più di tutti, si è radicato nell’immaginario collettivo, dagli anni settanta ad oggi. La versione originale del titolo nasce in formato Arcade, destinato alle sale giochi, con un cabinato prodotto da ATARI, una società californiana con sede nell’assolata Sunnyvale, fondata da Ted Dabney e Nolan Bushnell, visionario creatore della moderna industria videoludica. Il concept del gioco si ispira a quello visto sul prototipo di una console presentata ad una fiera del settore elettronico, ovvero Table Tennis per Magnavox Odyssey, successivamente lanciato. Il cabinet viene distribuito negli Stati Uniti a partire dal 1972, ed ottiene un successo enorme in tutti i locali pubblici, grazie alla sua semplicità ed immediatezza, coinvolgendo intere famiglie nel gioco. Successivamente ATARI decide di far debuttare lo stesso titolo in versione casalinga, realizzando una console dedicata, distribuita da Sears, da collegare al proprio televisore, escamotage che permette di risparmiare sui costi e rendere il sistema più alla portata del grande pubblico.

Il geniale ingegnere elettronico Allan Alcorn, che è riuscito a inserire l’intero gioco PONG in un semplice e piccolissimo (per l’epoca) chip ATARI LSI (Large-scale integration)

Nel periodo natalizio dell’anno del debutto, la console diviene il regalo di Natale più ambito degli States, piazzando ben 150.000 unità! Nel giro di pochi mesi infatti, a partire da quel magico 3 agosto del 1975, data ufficiale del lancio, praticamente tutti desiderano avere una console HOME PONG sotto la TV, rendendo il sistema iconico per il decennio stesso degli anni settanta. La console viene infatti spesso citata nelle opere cinematografiche e televisive da quell’epoca fino ad oggi, arrivando persino nei romanzi o nei video musicali, come in quello del gruppo di musica elettronica AIR intitolato Kelly Watch the Stars.

La console si basa su una meccanica molto semplice anche per l’epoca, con un solo titolo già presente in memoria, PONG, ed un corpo macchina solido e squadrato, che presenta due manopole, dette paddle, per manovrare la pallina. Il gameplay è il medesimo della sala giochi, ideato e realizzato dall’ingegnere elettronico Allan Alcorn, detto Al, e si basa su una riproduzione elettronica in bianco e nero del popolare gioco del Ping Pong, con due barrette, una per giocatore, che colpiscono la palla cercando di battere l’avversario. Ogni barretta è dotata di precisissime collisioni, con una fisica perfetta del movimento della pallina ed effetti sonori basici, che rendono il gioco molto realistico. Sullo schermo si può visualizzare anche il punteggio della partita, cosa che aumenta la competitività della sfida. La console possiede una eccezionale riduzione casalinga del Circuito Integrato originale del cabinato, con un piccolo chip proprietario ATARI di tipo LSI (Large-scale integration).

Una schermata del semplice ma intrigante gioco PONG. Poterlo giocare a casa con la propria famiglia, era il desiderio più grande del Natale 1975, con tanto di punteggio sullo schermo!

Col tempo nasce una vera famiglia di console HOME PONG, con riedizioni quali Super PONG ed Ultra PONG. Il proliferare di chip equivalenti realizzati da General Instrument, come il celebre AY-3-8500-1, ha in seguito dato il via ad una vera invasione incontrollabile di Cloni di PONG, con letteralmente migliaia di versioni (con licenza o meno) immesse sul mercato dai tardi anni settanta in poi. Tra gli emuli troviamo anche nomi noti come Coleco e Nintendo o l’italiana ZANUSSI.

 

Fabio D’Anna

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