Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

La filosofia Commodore, i computer per le masse

Tipologia: Produttore Hardware e software
Casa: Commodore
Personaggi chiave: Jack Tramiel, Michael Tomczyk, Jay Miner
Periodo di attività: 1953-1994
Provenienza: Stati Uniti

Jack Tramiel e Michael Tomczyk festeggiano insieme un grande record, un milione di unità vendute del leggendario Commodore VIC 20

Le origini di Commodore

Uno dei nomi più importanti nella storia del videogioco è senza dubbio quello di Commodore. Un marchio ormai entrato nella leggenda, che, dopo il periodo storico originale, è spesso rinato a nuova vita, grazie a produttori nostalgici, dalle sue stesse ceneri, come l’Araba Fenice, fino ad oggi. Oltre a ciò, è possibile attualmente utilizzare le nuove macchine “replica”, come The C64 Mini, The VIC20 Mini, The A500 Mini, che ne perpetuano il mito, anche all’interno del nostro museo. Ma se l’apoteosi del successo è stato l’indimenticabile periodo d’oro compreso tra l’inizio degli anni ottanta e la metà degli anni novanta, la storia della leggendaria casa statunitense inizia ben prima. Le piattaforme prodotte dalla casa statunitense negli anni hanno infatti dato alla luce alcuni dei migliori giochi del passato, oggi iconici, realizzando numerose conversioni da Arcade e titoli inediti dedicati, ma, alle origini, tutto era diverso. Il marchio Commodore nasce infatti nel 1953, ma solo perché quello Admiral era già preso all’ufficio registrazioni dei trademark. Jack Tramiel, lo storico fondatore, appassionato di gradi marinareschi, infatti, vuole un nome altisonante, che generi rispetto e carisma nel sentirlo. Dopo il primo periodo di attività Commodore diviene nota, tra gli anni cinquanta  e gli anni sessanta, come casa produttrice di macchine da scrivere, un business all’epoca parecchio redditizio, visto che tutti, tra imprese, società, negozi, studi professionali e semplici privati, vogliono uno di questi comodi strumenti a casa. Non mancano poi le prime calcolatrici meccaniche ed elettroniche, anche se, come sappiamo, l’interesse generale sta per spostarsi verso l’informatica di massa. 

La campagna pubblicitaria di Commodore VIC 20 comprende grandi nomi come William Shatner, volto televisivo del Capitano Kirk di Star Trek!

Il debutto nel mondo informatico

I tempi in cui un computer è disponibile solo per grandi università ed istituti militari stanno per finire. L’anno di svolta è infatti il 1977, quando Commodore, avvicinandosi all’informatica domestica, realizza i suoi primi Personal Computer della serie CBM/PET, basati sui processori ad otto bit MOS 6502, che, in concorrenza diretta con sistemi quali APPLE ][ , vengono utilizzati per la produttività, ed anche per i giochi. Peraltro, successivamente,  Commodore lancia anche dei cloni di PONG, oggi ricercatissimi! Ma è solamente nel 1981 che la casa entra di prepotenza nel mondo videoludico, grazie ad una serie di Home Computer (ovvero dei calcolatori specificatamente indirizzati al mercato domestico) che servono sia per la produttività che per i videogiochi. Il primo di essi è infatti il VIC 20, ideato da Michael Tomczyk, che propone, oltre ai programmi, anche un numeroso catalogo di giochi. Questo sistema arriva nelle case di tutti i giocatori realizzando completamente la filosofia dichiarata della casa statunitense e riassunta nello slogan “Computer for the masses, not for the classes” teorizzata dallo stesso Jack Tramiel. Passa solo un anno ed arriva il successore, sempre ad otto bit, ma con specifici chip grafici e sonori molto performanti, come il SID.  Il successo del Commodore 64 conquista poi definitivamente il mercato imponendosi anche come piattaforma da gioco. Numerosi titoli come Turrican di Manfred Trenz, Impossible Mission di Dennis Caswell, dotato di sintesi vocale, o lo spettacolare Barbarian di David Lawson, diventano subito di culto ed indimenticabili per milioni di giocatori, rappresentando oggi gli esempi più significativi tra gli oltre diecimila giochi disponibili per il C64. Il sistema, storicamente, è anche il computer monomarca più venduto di sempre. Un successo stratosferico, che può essere considerato la macchina simbolo della Grande C. Ma non di certo l’ultima. Tra il 1984 ed il 1985 nascono infatti altri sistemi chiave, come il Commodore 128, di cui pochi sfruttano le reali potenzialità, tra questi spicca Infocom, e la Famiglia 264, basata su CPU MOS 7501,  che comprende tre sistemi paralleli come Commodore 16, un entry level, Commodore Plus 4, dedicato alla produttività, e Commodore 116, per il mercato Europeo. Certamente meno rilevanti nella storia dei videogame, ma interessanti dal punto di vista tecnico.

Impossible Mission di Epyx è un titolo di azione, strategia e citazioni, tra cui spiccano i robot simili ai Dalek del Doctor Who!

Dalla nascita di  Amiga agli ultimi sistemi degli anni novanta

Pur prevedendo la commercializzazione di un erede diretto del C64, chiamato in fase di develop Commodore 65, il sistema resta solo in fase di prototipo e non vede mai la luce. Gli sforzi di Commodore si concentrano infatti sull’ Home Computer multimediale AMIGA, che debutta nel 1986. Un sistema a 16 bit potente, versatile e veloce, dotato di CPU Motorola 68000 e chip custom dedicati, ideato da Jay Miner, che riceverà un grandissimo consenso di critica e pubblico, presentato in pompa magna alla presenza di artisti come Andy Warhol. Il computer nasce in realtà altrove, ma grazie al marchio Commodore viene distribuito in modo globale. Soprattutto, ricordiamolo, nasce come console e non come computer, ma Commodore, da sempre produttrice di calcolatori, ha preferito finalizzarlo in una macchina adatta ad entrambi gli scopi, giocare e lavorare. Dopo AMIGA la casa americana commette alcuni errori commerciali e gli anni novanta iniziano sotto una stella sfortunata. Nel 1990 Commodore 64 rinasce, a sorpresa, come console da gioco, ma di fatto è un ormai vetusto otto bit che si batte contro le fiammanti macchine a sedici bit di Nintendo, Sega ed SNK. Sulla stessa linea nasce nel 1993 anche un’altra console da gioco, sulla carta molto promettente, AMIGA CD32, derivata dalla famiglia di computer AMIGA, o l’avveniristico e forse troppo avanti sui tempi, lettore multimediale Commodore CDTV. Sistemi ignorati dal mercato di massa. Purtroppo di lì a breve Commodore fallisce, nel 1994, chiudendo di fatto l’epoca classica del Retrogaming. Simbolicamente nello stesso anno nasce la prima PlayStation. Certo il destino a volte è beffardo. 

Autore

Fabio D’Anna

Visita Gamm Museum , prenotati o maggiori informazioni

GAMM Game Museum ti aspetta 7 giorni su 7 in una location unica nel cuore di Roma, a pochi passi dalla Stazione Termini!.
Prenota ora il tuo biglietto!

About Us

Il Museo del Videogioco di Roma è parte del Centro Sperimentale di Arti Interattive, polo innovativo per la preservazione, formazione e ricerca nel settore dei videogiochi. Il Museo è riconosciuto dalla Regione Lazio in base alle direttive MIC, inserito nel Registro dei Musei Regionali OMR con protocollo 324807 del 05/06/2014, iscritto all’Anagrafe delle biblioteche italiane con il Codice ISIL: IT-RM2011 ed è membro di ICOM

Contacts

Via delle Terme di Diocleziano, 35/36 Roma

© Copyright Kabuto SRL
P. Iva: 17164921003

Iscriviti alla nostra Newsletter


    I agree that my submitted data is collected and stored.


    Go to Top